Incontri e scontri ferragostani (16 agosto 2009)
C’è qualcuno che sostiene e ripete “almeno tu hai la scrittura”, come se questa “cosa” che poi è lo scrivere, come quasi tutte le altre forme di espressione, debba per forza poi essere un “qualcosa di positivo”. E che non sia piuttosto, a ben vedere, una sorta di male oscuro che ci si porta dietro, a manifestazione quasi libidinosa - e di per sé morbosa - del sarcasmo che cresce direttamente proporzionale alle età peggiori – quelle di mezzo – in cui non sei né il prima né il poi. In queste strane “età di mezzo”, invece che garzoncellare dappresso a qualche rima bacioperuginante per ricordare un’amore apparente che sbiadisce con fragore cardiacointestinale, per poi passare dopo la breve purga di qualche uscita amicocoinvolgente, chi ha questa cosa della “scrittura” rubacchia scimmiottescamente un po’ a Neruda, un po’ a Shakespeare e fa un bel trito di allitteratura mal tradotta francosettecentesca, per dimostrare che il suo è un Amore più alto e quindi di per sé più struggente e struggevole, che la sua anima è un’Anima ben più anima di tutte le anime, per non parlare della sua sensibilità… che sarebbe meglio usarci tutti come sismografi a evitar catastrofi, che se invece ci lasciate a scrivere è certamente più facile che di catastrofi noi se ne faccia.
Dicevamo, noi che ci abbiamo questa “cosa qui” e che contemporaneamente siamo in compagnia di questa cosa qui in un età di mezzo, ci capita anche che certe cose che per altri possano starsene lì e passare inosservate, per noi diventano cose che non le si lascia perdere. E a chi non ha di meglio da fare [e preciso che quasi qualunque cosa è meglio aver da fare] toccherà che certe pinzellacchere estive – figlie di calura, mal di pancia, caratteraccio, panini smorti a 5 euri, e “the freddo” caldo – diventino brevi flash ad illuminar di qualche scatto il ferragosto nazionalpopolare denojaltri.
Vi racconterò così il mio nelle circa quarantottore di pseudoveglia in agonia e fuochi “d’artifizio e raggiro”… augurandovi che alle di voi persone sia andata meglio – augurio ovviamente esclusivamente solo formale…
Atto I – scena prima Tosse, medicine e…
a. se avete la tosse e state male a ferragosto, tenetevela e resistete. b. se proprio andate dal medico… preparatevi a NON seguire quello che vi dice. c. se con la tosse, andate dal medico, e vi prescrive qualcosa NON acquistate le medicine. d. se acquistate le medicine – NON le prendete. e. se siete così idioti da prendere antibiotici e antinfiammatori e antialtro che vi ha prescritto… NON andate al mare. f. se proprio con tutta quella roba in canna andate anche al mare almeno NON accendete anche l’aria condizionata. g. se poi siete così idioti da non aver evitato nulla di quanto NON dovevate fare sino al punto F, allora ditelo che volevate solo arrivare al punto G satolli di tutto… ma quando pensavate che arrivando al punto G vi sarebbe piaciuto.. naaaaaaaaaaa… come sempre avete sbagliato… e significa solo che siete dei bei deficienti e vi tocca – spiacenti – un’intera nottata a soffocare di convulsioni di asma bronchiale per castigarvi della vostra idiozia…
Atto I – scena seconda … effetti collaterali…
Chi conosce la mia santa mamma sa che l’unica cosa che la rende felice è “si, mamma” e l’unica cosa che non concepisce è “no, mamma” e sarebbe capace di distruggere la soglia di sopportazione di qualsiasi ultracombattentecobasmetalmeccanico pur di arrivare felice e collanamunita [aggettivo la cui comprensione è riservata solo agli assidui frequentatori del sottoscritto – ovvero ai mammaconoscitori] alla meta del trasformare il “nomamma” in “simamma”…
Ebbene, prendete 38° alle 14.30 di ferragosto, scekerateli amabilmente con un’80% di umidità,… immergete nell’intingolo testé preparato un soggetto diciamo trentaquattrenne, mediterraneo, di sesso maschile, razza “figlioprimogenito”, con pressione bassa congenita, sottoposto a antibiotici e antinfiammatori, con la nausea che non lo fa mangiare e con la gola che gli brucia anche solo se beve… …e lasciatelo in una macchina, in costiera, mammacollanamunita che infligge su di te ogni genere di domanda a cui non puoi far altro che dare una ed una sola risposta… Indovinate quale?
Ma se poi tu diventi un serial killer… …come fanno a negarti tutte le attenuanti? Anzi, non è legittima difesa?
Atto I – scena terza …effetti collaterali pericolosi!
Se nella vita sfiga non ti ha risparmiato su alcuni fronti… tu le hai decisamente dato una bella mano, se non altro per il mestiere che ti sei scelto. Eh si, parliamoci chiaramente, lo spazzino, ti capita; l’autista può succedere; l’impiegato statale-parastatale-e-affine paghi e lo diventi; ma l’editore… no, quello te lo scegli… e allora, dillo, di che ti lamenti? Che hai da dire anche a ferragosto? …nulla… Se non il fatto che nella settimana di ferragosto, in cui ormai il tuo cervelletto tenue [come l’intestino e più o meno collocato in a lui limitrofa posizione, proprio lì accanto al fegato!] è così abituato a “dover cogitare” che non sa fare altro e non lo metti in stad-by nemmeno sotto flebo.
Ve la ricordate la scena del film “Cocktail” con Tom Cruise? Ok, andiamo con ordine, vi ricordate il film “Cocktail”, sempre con Tom Cruise? Comunque c’è una scena in cui lo zio gli dice sempre “se apri un bar… non offrire mai…” quasi come se fosse LA regola… Per un editore – se proprio non puoi fare a meno di fare questo mestiere – LA regola equivalente è “NON pubblicare MAI poesia”… E la cosa va immaginata esattamente come nel film che ho citato!
Ovviamente, avete presente la miscela di cui prima vero? Unitela al fatto che in questi periodi, un po’ più smorti, ti dedichi a quei progetti un po’ più particolari, un po’ più complessi da seguire o da strutturare… Ora, premesso che il foglietto delle indicazioni del mio antibiotico era attaccato con lo scotch (sic!) [e già ditemi chi è quell’idiota che ha avuto un’idea simile – che come lo cerchi di aprire si straccia tutto…] e a sprazzi, dai brandelli, si poteva amabilmente leggere quanto segue… “…il farmaco può causare effetti insedierai come diarrea, candidiasi mucocutanea, leucopenia, agranulocitosi, anemia emolitica, edema angioneurotico, anafilassi, vasculite da…, sindrome tipo…, vertigini, mal di testa, iperattività reversibile e convulsioni, nausea, vomito, cattiva digestione, colite, “lingua nera villosa” (ma solo molto raramente! – aggiungerei solo quando incontri chi ha scritto questo fogliettino!), epatite ed ittero colestatico, rash cutaneo, prurito, orticaria (che secondo me sono gli effetti non del farmaco, ma quando leggi l’elenco degli effetti collaterali!) eritema multiforme, necrolisi epidermica tossica, dermatite esfoliativa bollosa (esiste?), pustolosi esantematosa generalizzata acuta, nefrite interstiziale, cristalluria...”
…vabbeh, tagliandola corta, dovranno inserire nelle controindicazioni delle medicine anche la seguente frase: “…se fate l’editore, assumendo questo, e altri farmaci, potrebbe in voi manifestarsi l’idea di pubblicare poesia, ed anche in forme e strutture strane… come antidoto, si consiglia una momentanea interdizione…”
…e non avendo letto tale postilla chiamai il mio amico Raf! ;-)
Atto II – scena prima La macchina fotografica.
Se vi avevano detto che la macchina fotografica era solo quella che faceva le foto, e che per fare le foto serviva una macchina fotografica… siete banalmente di un’altra generazione… e questo già lo sapete… Ma se vostra figlia di quattro anni vi dice “mi dai il cellulare così faccio una foto… no, non la macchina fotografica, ma il cellulare, così la mandiamo anche…” beh siete proprio extraterrestri…
E quindi, mentre questa scena la liquido brevemente con l’albun di foto che ho già pubblicato, vi beccate immediatamente un…
Atto II – scena seconda MMS! …in cui vi rappresenterò qualche breve scena di ordinario ferragosto come se fossero… [come, come se fossero cosa… MMS no?!]
1. ippopotamo“femmina”linovestita (un tempo bianco) ancheggiante tra birilli di figlinipotiepargolivari ostruente vicoletto di Positano, sotto luci flashhhhh…
2. venditore di palloncini seguito da bimbo peste che proprio alla fine della “gonfiatio pallonarum” gli stacca un pelo (vi assicuro!) dal polpaccio e il pallone schizza via…
3. lo status su FB che no puoi non cambiarlo ogni almeno 5 ore… ma chissenefrega poi? …sono decisamente drogato…
4. lo status di qualche amico che non puoi esimerti da commentare (che poi dicono che non lo caghi…)
5. ma chi è che sta on-line pure a ferragosto poi? Meglio non saperlo, che poi ti guardi allo specchio e sbalordisci…
6. vigile urbano di Positano che alle 21,12 fa una multa di ben 23 euro (sic) perché “l’auto era parcheggiata da più di un’ora!”
Ora su questo punto, per i non pratici della costiera vorrei far rilevare che: è divieto di sosta ovunque, e da nessuna parte c’è l’indicazione di un orario di sosta, che non c’era alcun parchimetro, né parcometro, né disco orario… nessuna striscia… e soprattutto… come fai a dimostrarlo??? Mah…
7. sindaco di Positano al seguito della Madonna in processione senza cravatta, con i polisini slacciati, la giacca stile PieroFassinodopoloscioperodellafame, che ti guarda… sudando… o meglio con il sudore che ti guarda…
8. “vaderetro satana” pensato (e non detto) in direzione del sudore del sindaco di Positano!
Atto II – scena terza MMS multiculturali!
1. zotico milanese che ti si para davanti alla macchina e stringentemente lombardo afferma con grazia “Dove cazzo vai che c’è traffico? Che fretta hai? Fammi passare no? Che ci hai fretta?”
1-bis. Tu che pensi mo scendo, gli sfondo il cranio contro un muro e gli dico “a. il traffico lo stai facendo tu, coglione; b. la parola cazzo dilla al centro di Milano così ti fanno il culo come una zampogna, c. il muro lo ripaghi tu…”
1-ter. Ti verrebbe solo voglia di dirgli che tutto si può fare, basta chiedere per favore… ma le teste di “pontedilegno” dove va in vacanza Bossi non lo sanno…
2. il gatto randagio a Albori (con l’accento sulla A – per quelli che ci tengono) che sprezzante del pericolo fa il multietnico e beve accanto ad una vespa (io mai!).
3. due cani randagi sulla strada per Ravello, che meno multietnicamente litigano tra loro per la fontanina… e intanto l’acqua scorre e nessuno dei due la beve…
4. obesonerabbronzatomogano catenafermamotorinodorocollocinto che ti dice, rigorosamente senza prendere fiato e tutta una parola pronunciata in qualche frazione (piccola) di secondo (drammatico): “avuònafellemellon” che tu capisci solo “avuòllon” e hai decisamente paura!!!
5. imbarbarimento di masse di carne di exminitri, ex e attuali onorevoli e consiglieri di qualsiasi cosa… che si mescolano come i pezzetti di carne nella gelatina e poi si confezionano a piacimento e condimento vario a seconda della cena che non hai preparato…
Atto III A casa…
Alla fine siamo qui. Tutto il mondo è paese. Le piccole scene di vecchi e nuovi mostri che si accavallano e potrebbero essere ovunque, per le vie di un paese del Lazio, a Venezia, in Puglia, in Sardegna, in Sicilia… Le guardi, le vivi, ti passano accanto… …e se le salvi, anche solo alcune, in poche righe esce il tuo ferragosto. Uguale a tanti, tra angurie, rivoli di frutta a insozzarti di zuccheri, risate, tanto caldo, l’aria condizionata, il panino al mare –tuo o del fulgido vicino- la frittatina del ragazzo barilotto che occupa tre posti in macchina la il papà lo comprimerà in uno solo come il canotto, due risate, gli occhiali da sole, le maschere da sole, il venditore di cocco, il venditore di braccialetti che ha preso il posto di quello di cocco, il venditore di borse che ha preso il posto di entrambi, il tatuatore di tatuaggi finti, le macchine in infinitesima fila che fa troppo caldo anche per contare le file, la sabbia nelle scarpe (anche se stai sugli scogli!), la sabbia addosso che si appiccica all’abbronzante (anche quando non lo metti!)… Su tutti i personaggi famosetti di serie tivvù sconosciute che risplendono sorridenti, abbronzati, rifatti, sulle pattinate dal titolo “ho sofferto per amore…” “sono distrutto e soffro molto per…” …e come in coda all’aereo da turismo che sfreccia sempre sulle nostre spiagge “buon ferragosto dal salumificio salambene”.