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Michele Di Salvo
08 Nov

“Endorcement” (24maggio2009)

Pubblicato da micheledisalvo  - Tags:  Andrea Cozzolino, elezioni, europa, Gianni Pittella, partito democratico, pd, Politica, Standard, Rosaria Capacchione

“Endorcement” Esprimere una preferenza – in un momento come questo ed in una campagna come questa – non è semplice. O forse proprio per il momento in cui questa campagna “capita” lo è dippiù.

Intanto chi vorrei venisse “eletto a rappresentarci” – tutti, indipendentemente dalla “parte” dalla quale stiamo. Vorrei persone “pulite”. Persone di cui non vergognarci. Persone che “ci siano” – non solo che siano presenti – ma che ci mettano la testa ed il cuore. …forse perché ce le meritiamo – o forse solo perché sarebbe anche il caso finalmente. Vorrei che da “tutte le parti” non venissero scelti quei candidati che si fanno le campagne elettorali senza dire dove prendono i soldi, perché una campagna elettorale su collegi così vasti costa, e costa molto. E quindi vorrei che tutti noi – ciascuno per la propria parte – senza falsi moralismi – ci assumessimo la responsabilità di chiedere e di sapere e di scegliere con quali fondi e con quanta spesa si fanno – ripeto tutti – questa campagna elettorale. Vorrei che scegliessimo di non votare coloro che “imbrattano i muri” attacchinado (facendo attacchinare – consentendo che vengano attacchinati…) manifesti elettorali sui palazzi,sui monumenti, fuori dagli spazi: sarebbe un segnale di civiltà, in cui noi ci riappropriamo delle nostre città e diciamo “non si toccano” e chi viene eletto imponendo che chi si accinge a rappresentare ed amministrare la cosa pubblica si faccia portavoce di un senso comune della stessa. Vorrei che ciascuno di noi – da ogni parte – nell’esprimere il proprio voto – per una volta pensi all’Europa, a quello che vogliamo che sia, a come vogliamo essere rappresentati, alla qualità di quello che ci attendiamo e che sta a noi, con le nostre scelte, costruire. Vorrei che non scegliessimo – ciascuno per la propria parte – in base ai favori – perché altrimenti eleggeremo solo favoritismi e degli stessi saremo pronti ancora una volta a lamentarci, anche se noi per primi ne saremo stati autori e attori. Ecco – queste scelte – se già le cominciassimo a fare tutti – per una volta – ciascuno per la propria parte – forse avremmo, in tutti gli schieramenti - persone un po’ migliori, e indipendentemente dal “colore politico” qualitativamente saremo anche noi – tutti insieme – un po’ migliori.

Le mie personali scelte? Sono note anche senza questa nota. Però se posso aiutare qualche persona “un po’ più seria” ad essere conosciuta da chi non la conosce, e a dare qualche preferenza – non cambiando “schieramento” ma scegliendo secondo le proprie convinzioni, penso che sia tutto sommato un bene – e non una forzatura. Però vorrei aggiungere un piccolo perché per ciascuno dei tre che scelgo. Perché le motivazioni contano – ed è su quelle che poi si misurano le scelte. Io voterò – in rigoroso ordine alfabetico – Rosaria Capacchione – Andrea Cozzolino – Gianni Pittella.

Rosaria Capacchione – per quel po’ di simpatia per una giornalista che senza troppi riflettori (se non nell’ultimo periodo – fisiologicamente) ha semplicemente e costantemente e coerentemente fatto “il proprio mestiere”. Lo ha fatto anche senza la giusta e maggiore solidarietà che avrebbe dovuto avere dalla sua categoria e soprattutto non dal “suo” ma da tutti noi editori. Siamo pronti troppo spesso a “inventare” casi come Saviano e farli diventare super-eroi – e tropoo poco spesso altrettanto pronti a sostenere chi “da cronista” tutti i giorni e in poche righe a disposizione – costruisce con il semplice racconto di un articolo – un piccolo pezzo di “smascheramento” di quel fenomeno che ci avvolge come una cappa e che si chiama – ovunque e comunque – “crimine organizzato”.

Andrea Cozzolino perché ci conosciamo da anni e perché non sempre siamo stati d’accordo nelle sfumature ma sempre sui contenuti. Perché da delegato del presidente al tavolo di concertazione ha svolto un ruolo “poco visibile” ma molto costruttivo e per una volta centrale. Perché da Assessore alle Attività Produttive di questa regione un po’ malconcia “ci ha provato”: per qualcuno ha fatto “poche cose” – si ma le ha fatte. Poteva fare dippiù? Chi di noi non può. Però si è messo in testa di semplificare gli interventi, di ridurre le procedure burocratiche e i percorsi… e ci è riuscito. Ma lo scelgo anche per quelle molte cose che voleva fare e che non è riuscito a fare – perché so che una volta che le ha in testa – e ne è convinto – le farà ugualmente. Lo scelgo perché anche se ha molte vertenze sul suo tavolo da risolvere – e come lui di assessori ne ho visti lavorare davvero pochi – so che se andrà in Europa non le lascerà “abbandonate” su una scrivania.

Gianni Pittella… che dire… ci conosciamo da poco ma: è uno di quelli che al Parlamento Europeo ci va – ci sta – e ci lavora; è uno che se gli scrivi ti risponde… sempre; è uno dei pochi che in questa campagna elettorale – che è per le elezioni europee – parla di Europa e cerca di portare l’Europa in una terra difficile e talvolta troppo lontana – come il Mezzogiorno d’Italia.

Ora mi si dirà che nessuno di loro è un Santo – e io rispondo che ringraziando Dio non sono la commissione vaticana che deve decidere in proposito. Io sono uno che nel suo piccolo fa impresa e – nello specifico – comunicazione e cultura. Come elettore devo – se posso e come posso – cercare di essere rappresentato da persone decorose – e francamente se devo pensare ad un parlamento europeo – vorrei che queste tre persone ne facessero parte, perché sono abbastanza convinto che ne farebbero parte davvero bene.

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