Due o tre cose alla sinistra Campana e al neo governatore Stefano Caldoro (aprile 2010)
Come promesso, verrò – con se possibile meno indulgenza – alla “anche mia” Regione – parlando della qualche non posso non scivolare in qualche personalismo.
Intanto vorrei parlare di qualche “numero” per chi era (e pare siano sempre molti) assente nella memoria delle puntate precedenti. L’ultima volta era in uno stesso schieramento – teoricamente quindi dalla stessa parte – almeno un altro 4% di voti che …adesso stanno dall’altra parte…
Abbiamo perso per questo? Certo che no. Abbiamo perso per i candidati del PD – anche di rilievo – candidati altrove? (De Flavis, Sommese, per citarne solo un paio…). Altrettanto, certo che no.
Sgombro subito anche il campo ad una facile tentazione. La Campania è presieduta da Stefano Caldoro non certo perché De Luca era il “candidato sbagliato” – se da solo ha preso 197.567 voti più di tutti i partiti della colazione che lo ha sostenuto, certamente era “il candidato giusto”.
In questa regione NON ha vinto il centro destra. Questo è chiarissimo, checché se ne dica. Ha perso la sinistra. Ha perso per circa 100mila voti che sono “passati” ad altre liste (non al Pdl).
Perché ha prevalso la lotta intestina, le componenti, il “far eleggere tizio piuttosto che caio” – talvolta perdendo e disperdendo voti importanti. Ha prevalso una campagna in cui nessuno ha fatto coesione sulle cose fatte – ma si è scelto di dire “tutto cambierà” – ebbene “se tutto deve cambiare allora voto dall’altra parte” – mi pare un ragionamento logico e consequenziale.
Non ho mai parlato male di Stefano Caldoro – una volta mi toccò moderare un dibattito tra due candidati alla Presidenza della Provincia di Napoli – si chiamavano Stefano Caldoro e Amato Lamberti – e quella volta dissi credo più o meno esattamente “ci tocca per una volta avere come competitor due Signori, e quindi moderarli mi sembra finanche superfluo…” E tale lo continuo a considerare – non è che stare dall’altra parte trasforma il contegno delle persone – perché anche pubblicamente è stato forse il candidato – tra tutte le varie regioni – a mantenere i “toni bassi” e concreti. Non come lui i suoi “alleati”. E forse per questo “non è stato capito” ed ha ottenuto 30mila voti in meno della sua coalizione. Ma poco male.
Noi non abbiamo saputo comunicare che questa è una regione complicata, fatta di mille contraddizioni. In cui una borghesia non investe sul territorio per fare impresa ed è sempre più elitaria, seminobiliare, e sanguisuga in un economia sempre più immobiliare e della rendita finanziaria facile. Non abbiamo saputo dire che qui c’è da partire dai fondamentali per uscire da una logica assistenzialista, del posto fisso e della posizione consolidata da un cognome. Non abbiamo saputo dire con forza che la logica del compromesso congela e non consente i grandi passi di cui questa regione ha bisogno. Ci siamo lasciati scippare la soluzione parziale al problema rifiuti, la strategia di lungo periodo sulle fonti energetiche, le opere di riqualificazione del patrimonio storico. Non abbiamo saputo nemmeno spiegare che Napoli è una città in cui se vuoi fare una fermata della metropolitana butti il sangue metro per metro, tra rocce vulcaniche, scavi archeologici e mare… E se non siamo stati capaci di spiegare tutto questo e di dare soluzioni più forti a problemi strutturali, allora nella logica democratica dell’alternanza, è bene che si passi un po’ di tempo all’opposizione.
Però, io ho un po’ di memoria, ed a Stefano Caldoro, mi permetto di dire alcune cose.
Vede Signor Governatore, io mi ricordo di Lei quando era un giovane del MGS – movimento giovanile socialista – e suo mentore era un signore di nome Nello Polese. Se lo ricorda Sig. Governatore? Nello Polese era il sindaco di Napoli – quello che voleva far votare il dissesto di bilancio. Ne ha memoria Sig. governatore? Io ero tra quelli che – un centinaio per la verità – occuparono la sala dei baroni per impedire quel voto… se ci fosse stato Napoli non sarebbe mai rinata, e questo lo sanno tutti. [poi vennero da Palermo Leoluca Orlando, da Roma vari esponenti di tutti i partiti… e trovarono altre soluzioni… ma solo dopo quella presa di posizione degli studenti…] Le dico questo Sig. Governatore per chiarire chi è colui che le scrive queste righe.
Ora tocca semplicemente a Lei. A lei completare la metropolitana regionale. A lei completare la bonifica e riqualificazione di Bagnoli. A lei il polo portuale Napoli-Salerno-Nola. A lei la nuova gestione dei progetti formativi, occupazionali, di impresa. A lei il dialogo con l’Europa per il FSE. A lei gestire i capipopolo dei singoli mille comuni con cui mediare per una singola quota di ogni singolo sversatoio, senza leggi speciali e poteri di polizia. A lei dare risposte “diverse e nuove” come ci ha promesso in campagna elettorale.
A lei soprattutto governare con un consiglio in cui nella sua maggioranza ha persone come Sommese, de Flavis, Lonardo, Zecchino, che prima erano da un’altra parte e che può stare certo farebbero lo stesso se cambierà il vento…
Io spero per questa Regione che lei resti quel “Signore” di qualche anno fa – che nelle sue scelte saprà portare il peso delle cose da fare – ponderando bene – e non promettendo come uno spot cose che non si possono fare.
Io spero sappia lasciare a casa cattive compagnie come i vari Cosentino che l’hanno accompagnata in campagna elettorale – con i casalesi vari, e molti dei loro voti…
Io spero che nel parlare tanto di Sanità campana, in questa campagna elettorale, Lei si affidi poco a qualcuno come i vari Calabrò – che l’ha fatta questa sanità, nella sua veste affaristica peggiore…
Io Le auguro di cuore di riuscire con umiltà dove altri hanno almeno tentato – e che sappia con indulgenza conservare il buono (sempre molto difficile) fatto da chi l’ha preceduta – soprattutto quando la sedia su cui starà seduto Le apparirà decisamente molto scomoda…
In bocca al lupo Presidente. Molti da Lei si aspettano l’impossibile. Io personalmente non mi aspetto molto altro che il suo massimo – nella direzione giusta.