visi puliti
Ho visto dei visi puliti oggi per strada.
Me li chiamavano facinorosi, e io li ho visti belli.
Belli con la luce della loro vita davanti.
Belli con la forza della voglia di scoprire il mondo.
Belli con la voglia di discutere, di parlare, di dire che esistono.
Belli con le facce pulite.
Ecco quello che ho visto negli studenti.
E che ne so se fanno bene o se fanno male?
Io ho fatto lo stesso alla loro età, a dire il vero per molto meno, e anche io sono stato sconfitto… e con questo?
Abbiamo paura che se vincono sono più bravi di noi?
Abbiamo paura che si facciano male?
No, troppa premura.
Temiamo di non mettergli le briglie come hanno fatto con noi.
Temiamo di non riuscire ad etichettarli come ci siamo lasciati etichettare noi.
Ma se ci chiedono un po’ di storia in più?
Un po’ di sociologia, di psicologia e diritto… perché non dargliela?
Forse sarebbero più liberi?
È questa la nostra preoccupazione?
Già.
Ma io li ho visti davvero belli.
E ricchi dentro.
Li ho visti coraggiosi, di quel coraggio degli incoscienti.
Si ma se non si è coscientemente incoscienti a quell’età, come si fa a diventare grandi?
Ma io li ho visti proprio belli.
Giocare come Socrate a fare le lezioni in strada.
Giocare come Platone a rivendicare che di democrazia posson parlare tutti, se no non è tale.
Giocare con Rousseau a occuparsi dell’educazione dell’Emile che è in loro.
Giocare con Darwin e osservare l’evoluzione.
Citare Voltaire, opporsi a Napoleone, vestirsi da Garibaldi per unire l’Italia, conoscere lo spirito della Resistenza.
E li chiamano ignoranti.
Li ho visti, li ho toccati.
Ci hanno messo la testa, e il cuore e il corpo.
Si il corpo, in prima persona.
A riscoprirlo parte di un mondo e non un oggetto in televisione.
Volerlo metterlo in comune, in gioco, senza differenze, anche contro chi quelle differenze le vuole evidenziare.
Quanta bellezza in quegli occhi puliti, ma li avete visti?
Quanta pulizia in quei visi poco truccati, in quei vestiti normali, in quei comportamenti umani e non impostati.
Sono i nostri figli, il futuro di questo paese.
Diamo fiducia alla loro bellezza.
Facciamolo per quanta poca ne abbiamo avuta noi, e chiedevamo solo questo.
Riconoscerci in loro, è riprendere per mano quello che eravamo alla loro età e riprendere un cammino bruscamente interrotto dalla vita…