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Michele Di Salvo
24 Jan

A quell’uomo “fortunato” che è Michel Martone

Pubblicato da micheledisalvo  - Tags:  Attualità, Bill Gates, economia, giovani, lavoro, lettera aperta, Michel Martone, Politica, università

Lettera aperta

Caro sig. Sottosegretario, io non le ricorderò che da “giovane” avrebbe il dovere, se non istituzionale, quanto meno morale di rappresentare i giovani, le loro difficoltà e la loro realtà vera. Non le dirò per esempio, che lei solo per carrierismo fa il “ruffiano” – professore tra professori, come nella peggiore tradizione della nostra università (con voluta lettera minuscola, ove mai mi volesse correggere!) -  con i suoi colleghi, per non mettere in gioco la questione generazionale. Non le dirò, come altri potrebbero “banalizzare” populisticamente, che molti ragazzi oggi sono costretti a “rallentare” gli studi, perché semmai la loro famiglia non riesce più, per la congiuntura economica, a mantenerli. Non le dirò certamente io quanto sia difficile, e duro, fare un lavoro spesso duro, sottopagato, al nero, e poi tornare a casa, studiare e andare a lezione. Non le ricorderò la sua storia personale – un conflitto di interessi che cammina, e molto coraggio per parlare di e a questa Italia – lo hanno già fatto pubblicando il suo “lungimirante” curriculum che lastrica del peggiore costume italiano la sua carriera. Bastano le infondo poche righe di Susanna Turco disponibili qui. Non le dirò tutto questo perché lei ha ragione. Bisogna aver fortuna ad avere quel padre, a nascere in una certa famiglia, a non avere alcun intralcio sul proprio percorso… semmai qualcuno che li levi gli intralci, e ci renda tutto facile. Non le dirò nemmeno signor sottosegretario che forse in questa generazione “nuova” il “pezzo di carta” tanto caro alla generazione dei nostri padri, certo conta, ma dovrebbe non essere un “valore sociale”. Dovrebbe semmai essere considerato valore il sostegno a non rimanere indietro a chi è “più sfigato” – o più decentemente – meno fortunato di noi. E se questo non le sembra essere un pensiero “moderno”, non le citerò la seguente frase “Sono stato bocciato molte volte agli esami, e mi sono laureato dopo moli miei compagni di corso. Ora loro sono ingegneri informatici ed hanno un posto sicuro alla Microsoft. Io mi sono laureato dopo di loro. Sono il proprietario della Microsoft.” La frase – ovviamente – è dello sfigato Bill Gates. Però, a lui nessuno lo ha fatto diventare docente con un concorso con soli due candidati per due posti.

Premesse dunque tutte queste cose che non le dirò, verrei volentieri alla sua disciplina accademica ed ai suoi studi. In questo Paese l’88% degli imprenditori non ha una laurea. Molti la conseguono dopo anni di impresa, e spesso honoris causa, o per “strade abbreviate”. Ma vede signor sottosegretario dalla non meglio specificata delega, quel mondo dell’impresa, che fatica in questo momento a reggere alla stretta finanziaria, fatto da gente sfigata, è quello che crea posti di lavoro e che con le imposte paga la macchina dello Stato, e quindi anche il suo stipendio da sottosegretario adesso e da docente universitario, oltre alle sue numerose e facili consulenze. Se dunque non è capace di fare il suo lavoro, come si fa in un momento di crisi, se ne vada. Se nella peggiore tradizione di questo Paese decide di rimanere, almeno mostri rispetto e decenza e decoro. Se poi (e me ne rendo conto) sono categorie del pensiero e della prassi che proprio non le appartengono, abbia il buon gusto di stare zitto. Se proprio non ce la fa, perché non avendo un ruolo vuole sgambettare per emergere, un po’ come il suo mentore Brunetta, almeno cerchi termini più consoni. In ogni caso, in un momento di forti tensioni sociali come questo, le sue offese gratuite sono davvero di pessimo gusto – se questo concetto ha ancora un qualche significato.

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C
Ineccepibile. E di tanti Martoni e' lastricata la strada che ci sta portando all'inferno.
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