Qualche volta succede - ovvero la mafia e la rete
Eh si, qualche volta succede. Succede che mentre stai lavorando su altro, e sei concentrato su altre storie, ti arriva una mail. Succede che forse per quello che hai scritto, o piuttosto per come lo hai scritto, le persone ti “riconoscono” e scelgono di scriverti e di raccontarti le cose. Questa è una piccola cosa, ma una grande storia che va raccontata.
La storia è quella di un imprenditore sconosciuto di Scicli che vive a Torino, ha uffici a Milano, e vuole comprare una squadra di calcio a Reggio Emilia. È la storia, devo dire abbastanza triste, ma altrettanto comune, di molti che non fanno sino infondo il proprio lavoro. La Reggiana si sa che è in cattive acque, lo stadio in curatela fallimentare, e spesso di fronte al “salvatore” con una pioggia di denaro… si chiude un occhio. Maria – chiamiamola così – mi scrive, e mi racconta molte cose. Molte “non ci stanno”, ma in sé la cosa tiene, e tiene in maniera inquietante.
Giuseppe Conti è un semi-dio. Crea dal nulla una discoteca a sette piste, direte voi al centro di Milano? No. In un piccolo paese del ragusano! La più grande d’Italia, vent’anni fa. Costui è “imparentato” con Sergio Magro – presidente dell’ASCOM di Ragusa e nel settore alberghi e ristorazione anche lui. Attraverso la CommerFidi riceve una serie di vantaggiosi prestiti – parrebbe – ma si trasferisce a Torino, dove anche attraverso la Gastone Immobiliare, rileva dal fallimento il Bagaglino Resort in Costa Smeralda. I suoi amministratori dovevano essere proprio pessimi visto che il Conti in sei anni quintuplica il quasi fallito Bagaglino e lo trasforma in una quasi catena.
I casi della vita vogliono che a Favara nei pressi del resort nel deserto creato a Conti, venga arrestato il latitante Gerladino Messina che stranamente latita ad di fuori del suo mandamento, che è Caltanissetta… eh vabbè, era in vacanza!
Nella relazione della commissione parlamentare antimafia si parla di rapporti sugli appalti vinti dalle cosche di Favara a Siena per la realizzazione dello stadio. E’ proprio il Monte dei Paschi a concedere un notevole prestito alla Commerfidi di Ragusa. E chi c’è nell’Ascom di Ragusa? Sergio Magro, presidente, Giuseppe Drago (ex presidente della Regione Sicilia figlio di Nino Drago amico di Salvo Lima) e Dibennardo Rosario (cognato del sindaco di Ragusa Nello Dipasquale PdL, nonché presidente di Federalberghi, e presidente di SOACO società aeroporto Comiso, in cui finanziatore del progetto al 70% è l'editore Ciancio (che praticamente ha le mani in pasta in tutta l'editoria siciliana) .
La Gazzetta di Reggio titola “Giuseppe Conti ai raggi X «Un imprenditore serio» Il sindaco di Ragusa Nello Dipasquale: «Ha fatto fortuna con le discoteche» l’assessore Barone ha confidato all’amico Del Bue: «E’ una brava persona». …e prosegue… “Il sintetico commento del sindaco di Ragusa è uno dei tanti (sic!) giudizi positivi espressi da chi conosce Giuseppe Conti. Non siamo in presenza di un prenditore come amava dire Ildo Cigarini ma di un imprenditore che, per vari motivi, si è avvicinato alla Reggiana. L’assessore ragusano Francesco Barone ha fatto altrettanto esprimendo all’amico Mauro Del Bue un giudizio lusinghiero sulla persona e sulla sua famiglia.” Tanti giudizi positivi?
Nelle coincidenze dell’uomo che tocca un hotel e lo trasforma in oro, si scopre leggendo i verbali della commissione antimafia dei legami tra appalti per la ristrutturazione dello stadio di Siena e le imprese di Favara, legate ai clan. E torniamo al calcio. Quello in cui da presidente entri a contatto con i grandi del mercato. Pensate un Conti che tratta con la Juve e il Toro… della Torino in cui abita e in cui ha una immobiliare, o con il Milan e l’Inter di Milano, dove ha i suoi uffici, o con il Palermo di Zamparini animatore dei forconi in piena campagna elettorale, o con il Catania… Per farla breve costui vuole comprare la Reggiana …partendo dal rastrellare i debiti! Bel metodo…
Una volta divenuto unico creditore… si siede al tavolo e che fa? Compra lo Stadio dal curatore fallimentare… Lui stesso dice che della squadra non se ne importa. Non ha progetti, va bene che se ne occupi il precedente presidente… [io di un nuovo presidente che fa così non ho mai sentito parlare… ma si sa che non ne capisco di calcio!] Lui ha progetti per lo stadio, per la torre, i parcheggi, il merchandising! O forse anche per i crediti sportivi agevolati che può ottenere avendo una squadra di calcio.
Io sono di Napoli, una città pasionaria come poche su questi temi. E so bene che pressione possono esercitare i tifosi, anche nella direzione di “chiudere un occhio” purchè le cose vadano meglio. Forse per questo ci sono state poche domande e non troppi approfondimenti quando si è presentato uno con svariati milioni di euro (di questi tempi) sul piatto.
Io, forse in maniera semplicistica, ho alzato il telefono. Ho chiamato la segreteria del sindaco Delrio e ho “banalmente” chiesto che ne pensavano. Si, il comune non c’entra, non ha titoli, non è azionista, e la questione è privata. Ma dico io, è sempre un’impresa “sensibile” sul territorio.
Il sindaco ha preso le sue informazioni. Non entra e non può entrare nella trattativa. Ma pare che per informazioni incrociate – ufficiali e ufficiose – e che pare traccino un quadro – casualità, più o meno omonimie, e fatalità a parte – non molto difforme da quello abbozzato in queste poche righe. Parliamo di "contiguità ambientale". E io lo prendo come impegno quando mi viene detto che “certi investimenti e certe storie non sono gradite in città dall’amministrazione”…
Eh si, succede. Succede che alle volte i cittadini si interroghino e cerchino. E poi “si passano la voce”. E che quando le voci arrivano anche ad un’amministrazione che ti risponde al telefono, può succedere… che diventino fatti, e posizioni concrete. Io non lo so come andrà con la squadra ci calcio. È una questione tra privati. E né io né il sindaco ci entriamo. Ma io continuerò a documentare e scrivere questa storia. E non credo che quell’amministrazione darà una sola autorizzazione edilizia…