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Michele Di Salvo
03 Oct

La comunicazione Gangnam style

Pubblicato da micheledisalvo  - Tags:  Attualità, comunicazione, Corea, Gangnam, Gangnam style, Psy, rick astley, smw, Società

Qualche giorno fa alla SMW di Torino, Giovanni Scrofani aveva citato il caso di Rick Astley a proposito della viralità dei video. Sulla scorta di questo precedente sono andato a fare qualche ricerca e… Negli scorsi cinque anni, a prezzo di realizzo, l’azienda paterna di Psy (al secolo Park Jae-Sang) – quotata in borsa in Corea, e specializzata in prodotti tecnologici – ha investito molto in terreni ex agricoli, limitrofi al quartiere di Gangnam – il più ricco, costoso, esclusivo di tutta la Corea. Un successone sia il video che lo spot che ripete incessantemente “Oppa [amicizia ndr.] è lo stile di Gangnam” un quartiere friendly che non ha nulla da invidiare allo stile delle grandi metropoli occidentali che i coreani vedono solo nei film. In tempo di crisi e contrazione delle grandi commesse tecnologiche, l’azienda paterna raddoppia la capitalizzazione di borsa grazie alla pubblicità del nome, e soprattutto del quartiere, dove adesso molti, soprattutto stranieri, si apprestano a investire nell’edilizia.

Ma la storia di questo video, della sua viralità, è anche un fenomeno di cui tenere conto. Paesi come la Corea, ma ovviamente non solo, hanno tutto da guadagnare nel “copiare” e rilanciare con budget molto ridotti, e soprattutto grazie alle proprie tecnologie, un modello di comunicazione tipicamente occidentale. Usarlo non solo come attrattore di capitali, ma anche in senso di globalizzazione del proprio “stile” e di attrattore – molto più di film costosi, di campagne tradizionali, di road-show finanziari. Nulla come un video nazional-popolare pensato per essere virale, e con un forte spin iniziale, potrà mai raggiungere a costo praticamente zero oltre 350milioni di utenti, per altro ben targettizzati, assolutamente trasversali, in tutto il mondo, con una potenziale crescita costante, e far girare uno spot dai contenuti leggeri ma che sdogana molti messaggi.

Riuscire in questa impresa non è facile, ma come dimostra la Corea non è impossibile. È la via delle rivoluzioni, come la cd. primavera araba, è la via delle campagne impossibili, come quella del primo Obama, è la via del nuovo volto dei Repubblicani USA attraverso i tea-party, i cui effetti veri forse li vedremo tra 8 anni con un vero ricambio generazionale, ed è la via per i Paesi, come la Corea, in cerca di visibilità mondiale, e di una nuova immagine che renda il paese, le sue imprese, giovani e interessanti per il turismo e gli investimenti.

Assente in questo scenario della comunicazione globale l’Europa, che ancora discute se e quanto la banda larga sia un lusso, o un servizio universale da erogare a tutti i cittadini. E mentre discutiamo di minime agende digitali su base regionale, il web cresce di contenuti che mostrano un mondo da cui siamo tagliati fuori.

leggi anche - Perchè prima Gangnam era diverso La filosofia della comunicazione globale Il lato oscuro della rete Come 4chan sta ridefinendo il marketing

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M
nessuna "invidia".<br /> credo di aver fatto un'analisi "differente" e partendo da quella canzone nello specifico cercando di capire come la viralità - attraverso una semplice canzone - in realtà sia uno spot di marketing ben confezionato.
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D
embè? siamo pieni di canzonette simile, cosa c'è da invidiare? è il nulla più totale, poveri coreani!
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L
[...] viaLa comunicazione Gangnam style. Share this:FacebookTwitterLinkedInPinterestTumblrEmailStampaLike this:Mi piaceBe the first to like this. This entry was posted in comunicazione, new media by micheledisalvo. Bookmark the permalink. [...]
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S
si scusami hai pienamente ragione! è già virale!
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M
;-)<br /> non concordo solo sul "sta diventando virale..." <br /> è già il viedo più visto del mondo...<br /> e tra poco sarà anche in assoluto il più condiviso di sempre...
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