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Michele Di Salvo
11 Oct

Nuova matematica da governo tecnico

Pubblicato da micheledisalvo  - Tags:  Democrazia, Economia, economia, finanza, finanziaria, governo, irpeg, iva, Manovra, Mario Monti, matematica, opposizione, pd, pdl, Politica

Scuola elementare: uno meno uno quanto fa? E uno più uno? Più difficile: uno, meno uno, meno uno? E ora: meno uno, più uno, meno uno, più uno… quanto fa? Non è chiaro vero? O è troppo facile? No, perché per mettere insieme questa formula matematica, ci sono voluti dodici ministri plurilaureati, e mediamente docenti universitari, e uno dei massimi economisti mondiali, Mario Monti. Vediamo il meccanismo.

Meno 1 – la percentuale di taglio della aliquota irpef. Ovvero se con un reddito di 20mila euro (lordi) pagavate 4.600 euro di tasse, ora ne pagate 4.400. Sin qui? Ci siamo? No perché è importante non perdere questi passaggi. Sin qui pagahiamo 200euro in meno di tasse.

Più 1 – il contestuale (giugno 2013) aumento dell’iva. Sia sui generi alimentari (da 10% a 11%) sia su tutti gli altri beni e servizi (da 21 a 22%). Quindi se da domani spendiamo mediamente in un anno 15mila euro, con un’iva aumentata di un punto spenderemo circa 150euro in più.

Facciamo finta che sia così, perché non è vero. Spenderemo dippiù. Dato che benzina, servizi, forniture e fornitori anche loro spendono l’1% in più, gli economisti sanno che un punto di iva porta ad un aumento dei prezzi reali del 3%. Ma questa ve la risparmio.

Il secondo meno 1 – il taglio di quanto lo Stato versa alle regioni, per la voce ad esempio “istruzione” e “sanità”. Quindi “voi” ricevete almeno un 1% in meno di servizi, beni e prestazioni, di vario tipo: taglio della merenda in ospedale, qualche farmaco in meno sul ricettario, un giorno in meno di mensa alle elementari… cose del genere. Che si traducono – ad esempio – in qualche euro in più che pagano i cittadini. Che si somma a quell’aumento dell’iva di cui sopra. Una stima? Circa 100 euro in più a testa, e sulla testa di chi ne ha più bisogno.

Dato che le amministrazioni periferiche già non hanno risorse, perché nel tempo lo stato gli ha trasferito pro quota debiti e oneri, attività da fare, e non certo in uno stato di salute iniziale ottimale, e i soldi glieli dà sempre meno e con il contagocce, è probabile (certo direi) che aumenteranno dell’1% la propria “addizionale regionale irpef”. Il governo avrà tagliato, e le regioni, saranno le cattive che aumentano. E torniamo all’ultimo “più uno”.

Ora, io mi fermo alla matematica delle classi elementari, e mi chiedo… Ma conviene? E poi mi chiedo, ma ci volevano questi geni per partorire in sette ore questo “problemino da terza elementare”? E poi – con ormai il mal di testa – mi chiedo: ma perché nessuna insegnante delle elementari lo spiega questo problemino ai “piccoli cittadini italiani”?

In una democrazia, governa chi ha una maggioranza. Controlla, in maniera puntuale, chi sta all’opposizione. E chi sta all’opposizione, oltre a vigilare, ha il compito di spiegare il rovescio della medaglia delle scelte di chi governa, e in questa ottica se può, le migliora. Facile a dirsi, ancor più quando te le spiegano a scuola. Quello che non ti dicono – perché potrebbe sembrarti assurdo quando sei ragazzo – è quello che succede quando non c’è un’opposizione. Perché, da ragazzo, nell’irruenza dell’adolescenza, tu diresti “ma questa non è una dittatura”. Poi comprendi che le cose sono più “complesse” o meno semplici, a seconda dei gusti. E comprendi che spesso… è solo ignoranza. E che la vera opposizione in un paese la fanno “gli intellettuali”. A meno che… non abdichino per convenienza, posto, denaro, alla propria funzione. Ecco, io credo che questa piccola lezione di matematica dovrebbe competere non a un blog, ma a chi sta all’opposizione (se c’è) o alla categoria degli “intellettuali”.

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M
Il mio post - ovviamente - non riguardava tutta la tassazione "sulla persona", ma una semplice considerazione matematica su una parte di una manovra economica. l'Imu, come altre imposte, andrebbe ascritta ad un quadro più ampio delle tabelle si tassazione. Nello specifico, da un governo serio e tecnico, ci si aspetterebbe - anche senza parlare di patrimoniale - un riassetto del quadro complessivo sulla patrimonialità tassabile.<br /> Questo sarebbe un approccio serio, e ridefinirebbe molto in profondità l'equità di imposta.
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G
Tutto chiaro. E se io facessi notare che c'è un altro calcolo brigantista, e cieco, applicato dallo Stato, ma che nessuno vuol capire, o fa finta di non capire? - neanche il sindaco della città nella quale ho una casa data in affitto, o associazioni di categoria, o giornali importanti; ai quali ho ripetutamente scritto, ecc ecc - L'IMU ingloba anche l'IRPEF, ma guarda caso chi da una casa in affitto paga già l'IRPEF sull'intero importo percepito. Quanto meno dovrebbe essere considerata alla stessa stregua della prima casa: chi vi abita, abita una prima casa! Ecco, se questo commento non dovesse morire qui, forse ne scriverò altri.
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