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Michele Di Salvo
22 Feb

Di StartUp, new economy, old economy e altre sciocchezze

Pubblicato da Michele Di Salvo  - Tags:  startup, old economy, new economy, satira, web, internet, giovani, lavoro

Di StartUp, new economy, old economy e altre sciocchezze

[seconda puntata del post di "lettura da fine settimana di satira sarcastica sul web]

Una delle cose più appassionanti della saga della new-economy è che è stata venduta, specie ai giovani, come quella "cosa in cui l'idea in sé vale milioni", e senza bisogno di lavorare, di avere competenze, di alcun investimento, senza sapere nulla di impresa, senza doversi occupare di strategia, di commerciale e altro "era tutto facile".
Luogo prediletto "il garage di papà". Si non si sa bene perché ma "il web" è qualcosa che fa miliardi da una stanza in un campus universitario o da un garage. Basta coi vecchi uffici, con il personale, con lo studio, curriculum, competenze, duro lavoro...
E nella stradina di casa frotte di banchieri disposte a finanziare gratis la tua idea geniale che rivoluzionerà il mondo, da sola, quasi senza nemmeno il bisogno di realizzarla.

La new economy è stata venduta ai giovani come la tv commerciale vendeva modelle e calciatori negli anni ottanta e novanta. Nessuno che raccontava il lavoro, i sacrifici, l'impegno, l'eccellenza, le rinunce, la fatica... solo l'idea di "no fai niente, tutti ti guardano, lavori poche ore, tutti ti osannano e fai miliardi".
A qualcuno è mai venuto in mente che questi lavori venivano venduti così perché facevano comodo ai venditori? Agenti, produttori, manager... minore era l'eccellenza, maggiore l'offerta, maggiore la massa di aspiranti, minore era il costo, il cachè ed anche maggiore la potenzialità di "rottamazione" e rimpiazzo.

Guccini, prima di cantare Statale17 in un suo famoso monologo fa notare come discorsi espressi in lingua americana abbiano più spessore e forza d’attrazione sul pubblico rispetto a discorsi di uguali contenuti ma espressi in italiano; porta il seguente esempio: “Quella sera partimmo John, Dean ed io sulla vecchia Pontiac del ’55 del babbo di Dean e facemmo tutta una tirata da Omaha a Tucson.” “Quella sera partimmo sulla vecchia 1100 del babbo di Giuseppe e facemmo tutta una tirata da Piumazzo a Sant'Anna Pelago”. Guccini osserva come il discorso non suoni allo stesso modo e come ironicamente gli americani “ci fregano con la loro lingua”.
Ecco, io ho la sensazione che come in questo monologo ci sia una "fregatura semantica" nel nostro tempo.

Sino a dieci anni fa chi faceva impresa era imprenditore, chi amministrava era l'amministratore, si diceva "apro un'azienda" e così via...
Oggi ai giovani insegnano a dire che sono Ceo, l'azienda si chiama "StartUp" e quando la creai ti chiami Founder. Ora io mi rendo conto che tutto questo faccia molto "figo" e dia la sensazione che l'azienda di tuo padre sia il vecchio e la tua startup sia il nuovo, ma oltre il newage cosa resta, se non hai cultura imprenditoriale, se pensi che per te le regole di gestione finanziaria non debbano valere, perchè "la tua banca" deve essere una "venture capital" (che da noi praticamente non ci sono, e che non sai nemmeno cosa voglia dire, ma anche questa è una cosa "fighissima").

Dopo almeno cinque anni che sento parlare di startup in un paese agli ultimi posti in cultura e diffusione digitale, ed in cui anche la semplice old-stile impresa commerciale è difficilissima da aprire grazie alla nostra straordinaria macchina fiscal-burocratica, e vedendo che l'88% delle fantastiche drogatissime startup italiane fallisce in tre anni (e il 12% non è che siano poi sti colossi rivoluzionari) mi sono fatto una certa idea. E cioè che le startup siano un grande affare per "risollevare" (appunto) i vecchi professionisti; un esercito di commercialisti, consulenti, professionisti che "aiutano" i giovani nel loro sviluppo di nuove imprese: gli sturtupper. Un esercito non più armato di libri contabili ma di proiezioni in power-point che guadagnano enormemente da questo business.
Cinico? Qualcuno mi risponderà citando quei pochi casi di successo. Sarò franco, credo che le aziende impegnate nelle nuove tecnologie che ce l'hanno fatta davvero, sono quelle realizzate da chi sa fare impresa a prescindere, che ha lavorato molto su competenze, team, attività commerciali, e che non fa differenza tra "impresa" e "startup" – e spesso sono quelle aziende che ce l'hanno fatta quando i titolari ci hanno messo del proprio, senza finanziamenti pubblici o pseudo ventur-capital.

Allora per ricondurre un pò le cose alla loro vera natura, ed anche un pò a quello stretto legame che dovrebbe esserci tra "fare impresa" e "rispondere ad esigenze concrete" di persone reali, ho provato – con un pò di satira – a tradurre (bidirezionalmente) le figure professionali tra old e new economy.
In medio stat virtus, se vogliamo, ma credo che un pò di definizioni "new" aiutino a migliorare la percezione di "vecchi mestieri", e un pò di definizioni "old" aiutino a restare coi piedi per terra e tra la gente (che non è mai un male).

NEW - CeO & Founder di un'azienda chiave nell'assistenza e sussistenza di un consistente gruppo sociale indispensabile al settore dei trasporti strategici nazionali.
OLD - ho un bar aperto la notte alla stazione.

NEW - Responsabile relazioni con il pubblico di un'importante multinazionale dell'alimentazione, con particolare attenzione alla soddisfazione del cliente.
OLD – faccio il banconista da MacDonald

NEW – Personal Account and Chief Assistent of CeO
OLD – faccio la segretaria del titolare

NEW – Financial advisor and planner in una startup
OLD – lavoro in amministrazione in un'azienda appena nata

NEW – Team-member in un'azienda che si occupa di sanità e igiene pubblica
OLD – lavoro in una cooperativa che fa pulizie

NEW – Responsabile settore sussistenza e logistica e risorse umane...
OLD – Faccio il cuoco (con uno sguattero, e faccio anche la spesa)

NEW – Responsabile comunicazioni, ITC, ICT, IT, NET
OLD – faccio la centralinista

NEW – Responsabile gestione qualità ambientale e igiene pubblica
OLD – faccio lo spazzino

NEW – Responsabile alta formazione e ricerca a stretto contatto con il mondo del lavoro
OLD – collaboratore (gratis) del mio ex professore universitario

NEW – Ceo&Founder StartUp settore automotive
OLD – ho un'officina meccanica

NEW - Responsabile relazioni con il pubblico di un'importante azienda internazionale nel settore turistico.
OLD – Lavoro come stagionale in un villaggio...

NEW – CeO di un'azienda multiservizi BtoC con particolare riferimento alle news, alle tlc, alle multiutilities ed al F&D...
OLD – dunque, mio padre mi ha lasciato la sua tabaccheria alla stazione, e io faccio anche le ricariche telefoniche e vendo i giornali e ho messo anche il banco frigo con le bibite...

NEW – Responsabile relazioni esterne di un'azienda multiservizi BtoC con particolare riferimento alle news, alle tlc, alle multiutilities ed al F&D...
OLD – ...sono il fratello minore di quello di sopra e sto al bancone, che nell'ora di punta ci sta un sacco di gente e da solo non ce la fa...

NEW – CeO di un'azienda di eccellenza nella gastronomia con particolare attenzione alla tradizione del territorio ed all'eccellenza delle materie prime, con una vocazione allo street-food di qualità
OLD – ho una pizzeria

...da qui in poi chiunque può continuare la lista con i propri commenti...
che verranno copincollati e firmati e allungheranno il post "a futura memoria e beneficio colletti
vo"

Puntate precedenti
​Breve storia del web per i nuovi troll pentastellati e per chi era asse
nte

Di StartUp, new economy, old economy e altre sciocchezze

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R
Ciao Michele, <br /> da perfetto &quot;startupper&quot; da te descritto ho provato, ad ogni frase letta, una forte e realistica sensazione di verità nelle tue parole. Sognare non fa male e se riempiendosi la bocca di termini &quot;nuovi&quot; riempie il &quot;cuore&quot; di un sano ottimismo perchè no! potrebbe comunque far bene... su un unica cosa mi sento di precisare, nel gioco delle parti fra aspirante sturtuper e colui che propone, idealizza e vende un finto sogno di startup non credo che ci sia differenza e consapevolezza. Più precisamente non credo che l'incubatore d'impresa, l'acceleratore di azienda e coloro che vendono nuovi servizi per le startup ci sia la &quot;furba&quot; volontà di &quot;fregare&quot; il prossimo. PEnso che tutti credano al proprio ruolo e lo giochino senza alcun pregiudizio e disonestà ( nella giungla del mercato ci sono sempre i furbetti ma in questo caso non penso che siano la maggior parte..). Insomma la storia di Facebook, google, whatsapp, twitter e tant altri più piccoli non sono certo passate per strade diverse da quelle descritte in forma &quot;surreale&quot; da te. Infine citando in maniera banale e col rischio di sembrarti stupido citerò : &quot; se sei così pazzo da credere di cambiare il mondo allora lo cambierai davvero&quot;... mi sembra che la frase suonasse così.. non è di steve jobs, lui l'ha citata da un altro personaggio...
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