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Michele Di Salvo
01 Apr

Le condominarie a 5 stelle

Pubblicato da Michele Di Salvo  - Tags:  Beppe Grillo, blog, m5s, europa, elezioni, Democrazia, Partecipazione, Casaleggio

Le condominarie a 5 stelle

I candidati risultati primi per ogni regione, e quindi primi candidati scelti per essere inseriti nelle liste del MoVimento 5 Stelle alle elezioni Europee sono i seguenti:

La chiamano democrazia partecipativa, democrazia dal passo, al grido dell'uno vale uno.
Secondo Beppe Grillo i candidati sono stati 5.091, mentre i votanti 35.188 che, potendo esprimere sino a 3 preferenze, ne hanno espresse complessivamente 92.877.

Eppure c'è uno che gestisce tutto, che sa tutto. E al quale non puoi nemmeno chiedere come è possibile verificare con certezza che i risultati che poi vengono pubblicati siano effettivamente quelli espressi dai votanti. E nemmeno se non considera "limitante" della libertà di espressione e di scelta che lei sappia (con nome, cognome, indirizzo, mail, telefono, numero di documento di identità e ip) chi ha votato cosa. Perché uno dei principi della democrazia – anche liquida – è la segretezza del voto.
Leggendo i risultati espressi dal popolo pentastellato che ha scelto di partecipare alla consultazione scopriamo che con 33 e 58 voti in regioni meno popolose sei in lista – voti con i quali in quelle regioni non si diventa nemmeno amministratori di condominio.
In quelle più popolose le soglie aumentano, sino a 300 voti nel Lazio o 500 in Lombardia, dove con quelle preferenze (su tutto il territorio regionale!) non vieni eletto nemmeno come consigliere di municipalità o – ai tempi della scuola – al massimo te la giocavi come rappresentante d'istituto.

A proposito poi di rappresentatività, la maggior parte dei nomi sono assolutamente sconosciuti anche al popolo a cinque stelle, mentre in casi eccezionali nessuno li conosce nei territori, ma al massimo come commentatori sul blog di Grillo e come membri di qualche meetup.
Che dire. Se non che se lo fai notare ti viene ripetuto “invece il piddì i suoi come li sceglie?” e allora, è bene ricordare che – tra mille difetti che hanno le consultazioni del Partito Democratico, ci sono persone non elette in consiglio comunale anche con migliaia di voti. Ci sono persone che alle primarie per il parlamento non sono entrate in lista nonostante 3/4000 preferenze – reali e non in rete, e singole e non multiple! - espresse da persone in carne ed ossa.
A chi chiede “e a voi che ve ne importa”, la risposta è semplice: i vostri eletti rappresenteranno tutti noi, anche chi non li ha votati o non li ha potuti votare... ese permettete chi va in Europa anche a mio nome e a fare scelte che riguardano il mio paese, a me, interessa.
È questa la democrazia partecipata Grillo, non questo gioco per qualche click in più.

Gioco. Perché tra le polemiche di chi si è lamentato per “i troppi candidati”, quelle di chi non aveva accesso ai curricula, quelle della Lombardi che parlava di “candidide”, o caccia alla facile poltrona, e le polemiche sul fatto che tra i candidati c'erano tutti collaboratori di parlamentari, dj de “la cosa tv”... per una consultazione poco più che in famiglia, di polemiche – interne – ce ne siano state anche troppe... un po' come a dire “dilettanti allo sbaraglio”...
Su tutto è bene ricordare la mannaia del regolamento di Grillo “sono vietati gli accordi per i voti accoppiati”... e dato che i voti li valuta solo lui... e dato che le liste le chiude lui, decide lui, il simbolo è suo, e non esiste alcun organo collegiale di appello... ne vedremo delle belle.
Ma si sa, la democrazia nessuno la conosce, e ciascuno la interpreta a modo suo.

[il titolo è ispirato a un twitt di Mauro Pasquini @mauropasquinitw]

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C
ma perché credi a questa buffonata delle nomine tramite web, tutto viene deciso dal duo grillo casaleggio e basta.
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