Silenzio elettorale e web
Non esiste il silenzio elettorale all'epoca dei social.
Potrebbero farlo (e non lo fanno) i candidati e i partiti. Non lo fanno di certo gli attivisti. Del resto, chi potrebbe impedirglielo? E spesso partiti e movimenti ne "approfittano".
A che serve il silenzio elettorale? A riflettere sulla scelta da fare, senza essere "bombardati" dai messaggi elettorali.
E allora riflettete. In queste ore di una bella giornata, riflettiamo tutti.
Usciamo, passeggiamo, stacchiamo anche i social network (che non fa male).
E il mio invito, di riflessione elettorale e di "consiglio" per il voto, è molto semplice, e spero nessuno si offenda.
Guardate coloro che hanno affisso manifesti abusivi, che imbrattano le nostre città che si candidano ad amministrare invece al meglio e per il decoro comune. Guardate bene quelli che senza arte né parte sino a ieri hanno speso decine di migliaia di euro in propaganda elettorale. Guardate le vostre strade, le vostre piazze, i vostri monumenti pieni di immondizia para elettorale. Guardate quelli che vi promettono il rispetto delle regole e poi attacchinano i propri manifesti – senza pagare i bolli – coprendo quelli di coloro che le tasse di affissione le hanno pagate.
Ecco. Semplicemente. Il mio invito è NON VOTATELI.
Per il resto godiamoci il silenzio. Fermiamo la mente e ascoltiamo il cuore.
Lasciamo i toni da guerriglia e da fine del mondo, i toni manichei, gli slogan violenti, le parole gridate, gli insulti urlati. Parliamo delle nostre città. Per i prossimi cinque anni.
Buon voto a tutti.