Stiglitz e M5S, la mia intervista a Umberto Del Boca
Stiglitz, il Nobel per l’Economia del 2001 e l’economista capo della Banca mondiale, è stato tirato per la giacchetta da una miriade di politici, in Italia, soprattutto il Movimento 5 stelle, ma qualcuno ha mai effettivamente capito quali sono le idee di Joseph Stiglitz? Abbiamo chiesto al nostro Michele Di Salvo di spiegarci qualcosa a riguardo.
Stiglitz ha recentemente sostenuto in una sua intervista a Business Insider che l’Europa sia sull’orlo del collasso se non cambierà la sua politica monetaria, che Brexit è stata sola la prima, indicativa, reazione del popolo europeo ai problemi strutturali della moneta unica. Non pensi che i grandi leader europei siano d’accordo e che cercheranno di essere ancora più duri e ancora più sbrigativi per rendere il Regno Unito un esempio?
Questo sicuramente si lo si era capito subito ed è la ragione per cui Cameron si è dimesso: il non voler essere, per un secondo più del necessario, il premier che passava alla storia come quello delle pesanti punizioni dell’Europa nei confronti della Gran Bretagna. La Gran Bretagna ne è consapevole e non a casa ha ancora fatto partire la procedura d’uscita. Il problema, tuttavia, non è la Gran Bretagna. Non lo è mai stata sotto il profilo monetario dato che la Gran Bretagna non faceva parte del sistema dell’Euro. Quindi ripercussioni strutturali sull’Euro non ce ne sono, semmai ripercussioni ci sono state per la Sterlina.
La visione di Stiglitz è una visione precisa e va inquadrata per quello che è il pensiero, l’analisi e il lavoro di ricerca economico che fa Stiglitz; per lui la moneta è uno strumento della politica di un paese. In questa ottica Stiglitz non può che vedere male qualunque sistema nel quale il controllo della moneta è svincolato in maniera diretta dall’azione politica dell’esecutivo e in cui le politiche economiche siano svincolate dal controllo democratico. Dal primo momento in cui nacque l’Euro Stiglitz, felicissimo per una semplificazione monetaria e questo non viene mai detto, fu, anche, uno di quelli che disse che la moneta non è un soggetto a sé stante e che si sarebbe dovuto chiarire l’organo di direzione politica e quali sono gli strumenti di moderazione democratica del controllo della politica economica. In caso contrario la moneta sarebbe diventata un problema per i governi. Questa analisi di Stiglitz si sta rivelando una analisi corretta. La sua posizione è facilmente strumentalizzabile ma Stiglitz non è andato contro l’Euro, ha detto che prima o durante la fase di ricostruzione dell’Euro si sarebbe dovuto decidere chi era il soggetto politico che determinava la politica economica di un’area che lui definì assolutamente non omogenea.
Stiglitz ha poi sottolineato come l’italia potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso in caso Renzi perda il referendum e si dimetta. Stiglitz ha suggerito che lui ritiri questo proposito per il bene di tutti. Pensi che Renzi possa perdere il referendum?
Stiglitz ha una visione americana, conosce relativamente poco i vari sistemi giuridici o legislativi dei paesi europei. In America il presidente può dimettersi o ritirarsi indipendentemente da un impeachment ed è completamente slegato anche dalle elezioni di medio termine; non ha un rapporto fiduciario con Camera e Senato. In Europa funziona in modo diverso e gli americani fanno fatica a comprendere questi equilibri. Il problema dell’italia e, in generale, delle analisi che fanno i monetaristi è che, nel momento in cui venne a mancare il sistema di Bretton Woods, cioè l’ancoraggio di una moneta all’oro, si vennero a creare due situazioni,: il debito pubblico e il portafoglio titoli di Stato. L’Italia è un paese monetariamente fortemente indebolito dal fatto che ha un enorme debito pubblico e quindi è “schiavizzata” dal mercato. Poco fa è stato detto in Commissione bilancio che abbiamo molti derivati che siamo stati costretti a fare come cadeaux alle banche in un momento in cui il nostro debito pubblico non veniva comprato.
Uno dei problemi di cui Stiglitz ha parlato, a parte il tasso di crescita praticamente nullo e al di sotto di tutte le grandi economie mondiali, è il problema endemico delle banche italiane che lui ha collegato alla rigidità non necessaria imposta nell’eurozona. Renzi si imporrà in Europa per il salvataggio delle banche?
Il debito pubblico italiano è un macigno che ci portiamo dietro, ci costa tantissimo, circa 80 miliardi l’anno solo di interessi ed è quella la nostra debolezza strutturale. Tornando a Stiglitz che considera la moneta come strumento dell’economia, guardando alla situazione italiana, dice: gli italiani non possono fare politica monetaria perché non è uno strumento in loro potere, in più hanno un debito pubblico di cui non si riescono a liberare.
Le nostre banche stanno strutturalmente meglio delle banche tedesche. La Deutsche Bank non è riuscita a passare gli stress test. La differenza tra l’Italia e la Germania si gioca sulle banche e attraverso due norme assurde. La nostra storia bancaria è fatta di istituti di credito prevalentemente locali che hanno alimentato la piccola media impresa. Il sistema tedesco è completamente diverso, le banche sono riconducibili a un Land e i Land sono azionisti delle banche, hanno un controllo diretto sulle banche ma nonostante questo tutto il debito dei Land, quello che di fatto è il debito pubblico delle regioni tedesche non compare minimamente nei bilanci nazionali. Se in Italia vuoi salvare Monte dei Paschi deve fare un finanziamento diretto o indiretto a Unicredit per comprare Monte dei Paschi mentre in Germania ti basta intervenire attraverso le regioni e lo stato non compare direttamente negli interventi di salvataggio. Se noi andassimo a riscrivere il bilancio tedesco con le regole del bilancio italiano i tedeschi sarebbero messi molto peggio rispetto agli italiani. La ragione per cui questo non viene fatto è una ragione di opportunità, la forza dell’Euro in questo momento si regge sul fondo comune che vale in funzione del rating che ha e la Germania è uno di quelli a tripla A, se riscrivi quel bilancio la Germania avrebbe lo stesso rating, se non più basso, dell’Italia e tutto il sistema Euro avrebbe delle difficoltà strutturali a reggersi. Di tutto questo beneficia la Germania. Stiglitz ricordava tempo fa che se vogliamo fare gli Stati Uniti d’Europa la base per avere una moneta unica è un governo politico unico, una politica economica unica che andrebbe fatta a maggioranza perché è chiaro che la Polonia e il Portogallo prenderanno decisioni diverse da Germania e Francia, non puoi avere sempre l’unanimità. Bisognerà creare un’area economica che ha le stesse regole per scrivere i bilanci, la stessa politica tributaria e la stessa politica fiscale. Se non fa questo diventa un’area economica comune ma un’area economica comune non ha la stessa moneta.