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Michele Di Salvo
07 Nov

Cosa succede in casa Yahoo

Pubblicato da Michele Di Salvo  - Tags:  Yahoo, web, socialnetwork

Cosa succede in casa Yahoo

La notizia di venerdì, a borse chiuse, è che Verizone avrebbe chiesto uno sconto di 1 miliardo di dollari sul prezzo stabilito (4,8 miliardi) per acquisire da Yahoo dati, utenti e settore "motore di ricerca".

Questo a seguito delle due notizie trapelate nelle scorse settimane.
La prima relativa ad un hackeraggio del 2014, che avrebbe sottratto le creenziali di oltre 200 milioni di utenti. Fatto di cui il management di Yahho sarebbe stato a conoscenza e non avrebbe informato Verizone.

La seconda è che Yahoo avrebbe "favorito" l'NSA, sia nell'analisi di big-data, sia nel fornire informazioni sui propri utenti. Questa seconda notizia metterebbe la società a rischio di una class action.

Come mai queste informazioni, di cui evidentemente in molti erano a conoscenza nell'ambiente finanziario e della Silicon Valley escono proprio adesso? In realtà Yahoo era già in grande crisi, e si era parlato anche di un interesse da parte di Google, che però sarebbe incappata nelle maglie dell'antitrust, aggravando una posizione che sempre per ragioni di concentrazione e monopolio la vede impegnata in tutto il mondo.

 

La vicenda dei motori di ricerca nasce da lontano. Da quando si parlò di una proposta di fusione tra Disney e Lycos (chi lo ricorda più?) e dalla morte nell'oblio dei tentativi di creare motori di ricerca europei.

In realtà – come tutti possono intuire – chi domina le ricerche online gestisce internet. Determina i flussi e "la direzione" che prendono i navigatori. Influenza quali notizie sono rilevanti, e ricportate da chi (e quandi come). E determina anche la crescita o il crollo di grandi portali di e-commerce. E con loro dei relativi marchi e prodotti commercializzati.

Ad oggi Google determina l'83% del mondo delle ricerche online in occidente, e quel 17% - diviso tra Yahoo e Bing – conta più di quello che possiamo immaginare.

 

Oggi qualsiasi azienda per conoscere i big-data, ovvero i grandi dati di "cosa fanno le persone in rete" li può acquistare solo da Google, Yahoo e Bing. E il fatto che esistano altri player offre anche la possibilità di scegliere.
Per Google sarebbe un affare da circa 2 miliardi di dollari l'anno se Yahoo scomparisse completamente. Peggio, sarebbe una perdita di circa 800 milioni l'anno se Verizone acquistasse il motore di ricerca, potendosi procurare da solo la gran parte dei dati che oggi acquista.

 

Yahoo, smembrato e con altro nome, si trasformerà in holding finanziaria.

Verizon, un colosso della telecomunicazione, s’imporrebbe sul mercato di internet come sesto catalizzatore pubblicitario online. E si arricchisce in un colpo solo di utenti, ricavi, contenuti e tecnologie. Yahoo infatti resta la sesta compagnia per fatturato pubblicitario digitale: nel 2016 incasserà 2,83 miliardi di dollari. Verizon, in colpo solo, mette le mani su una cassa doppia rispetto al proprio fatturato pubblicitario (1,39 miliardi grazie ad Aol acquisito l'anno scorso per 4,4 miliardi). Messi insieme, valgono già 4,22 miliardi in advertising.

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