Due o tre cose su web e fake news
Questa cosa delle fakenews e del cambio degli algoritmi di facebook e delle variazioni di rilevanza di google (per citare le cose più macroscopiche) è letteralmente fantastica.
Hanno creato un mondo e un mercato, e questo era inimmaginabile sino a dieci anni fa.
Tutti ci si sono fiondati – con le maglie larghe e larghissime che aveva la rete – con quell'idea assurda (che in nessun altro settore sarebbe stata concepita e concepibile, come è ovvio) che "tanto che ci vuole?"
Adesso – un pò come per i dinosauri – con queste maglie che si stringono, soggetti inesistenti (nella sostanza) e grossi (nell'apparenza) cominciano a scomparire. Siti di paranews, fintiblog, fake-news-container e link acchiappa click. Adesso, sopravvivono (spero ancora per poco) pagando profumate inserzioni su siti "più seri" (sempre meno seri per il solo fatto che per qualche euro di inserzione accettano qualsiasi cosa senza filtri).
Mi piace sempre quest'idea che "tanto c'è mio cugino che ha facebook, per 50 euro mi gestisce il profilo aziendale... tanto che ci vuole?!". Peggio, siti di informazione che non comprendono – ancora! - il valore dei social media manager professionali (che nel loro caso secondo me dovrebbero essere anche giornalisti specializzati). Con alcune eccezioni di eccellenza, ovviamente, come La Stampa – che ha addirittura introdotto (credo prima in Italia) la figura del Public Editor (http://www.facebook.com/lastampapublic ).
Come quei politici che per "far apparire di essere rilevanti" sui social si imbottiscono di fake – pare storia vecchia e nota, ne parlai tra il risentimento generale qui http://www.micheledisalvo.com/tutti-i-fake-delle-twitt-star-della-politica
Dicevo... a me tutto questo piace "assaje assaje assaje".
Io sono un darwiniano convinto, e a quelli che la pensano come sopra (e sono anche loro "assaje assaje assaje") auguro di non cambiare idea, di continuare pedissequamente così. Pensate che sia semplice, pensate che "tanto mio figlio, mio cugino, l'amico di mia sorella..." Vi prego, pensatela così.
Il giorno prima dell'estinzione, anche i dinosauri la pensavano così. Ne sono abbastanza certo.