L’oggetto di una mail…
Quante email ricevete in un giorno?
E di esse, quante sono newsletter?
E di queste ultime, quante ne aprite? E quali?
Le ricerche di mercato e i manuali di email marketing dicono che una newsletter ha maggiori probabilità di essere aperta se il ricevente identifica con chiarezza il mittente, e se l’oggetto è interessante, curioso, personalizzato, spinge ad un’azione, eccetera eccetera.
In media dedichiamo non più di tre secondi ad ogni singolo annuncio di nuoma email, tre secondi per capire chi ce l’ha spedita e cosa vuole dirci.
Chi fa email marketing in quei tre secondi si gioca l’aggancio col target.
Sull’email marketing sono stati prodotti centinaia di manuali cartacei e migliaia di pagine internet, quasi tutti semplici ripetizioni delle poche buonissime regole che fare una newsletter decente e letta.
Evidentemente, però, anche a livello professionale c’è chi non si dà pena di leggerle. Nei giorni scorsi la mia posta ha affiancato un buon caso di gestione dell’oggetto, e uno pessimo.
Eccoli qui.
In blu quello buono: “PERCHE’ PERDERE UN’OPPORTUNITA’?”, un pochino di voglia di capire se davverò è un’opportunità mi è venuta… Ho letto l’oggetto ancora prima di sapere chi è il mittente, un oggetto perso tra altri di colleghi che mi mandano cose di lavoro, di Francesca che racconta come procede la nostra casa a Udine, di altre newsletter… eppure l’ho notato!
In rosso quello pessimo. “NOVITA’ GIOVEDI’ 7 APRILE 2011″ coglierebbe la mia attenzione solo se me lo spedisse un cliente che mi firma un contratto da centomila euro l’anno. Non mi dice cosa c’è dentro questa email (funzione informativa), non stimola la mia curiosità (funzione emozionale), non tocca una relazione personale (mai conosciuto il signor PMI).
L’oggetto di una email non è uno spazio banale, un pro-forma come l’oggetto di una lettera cartacea. é uno dei principali snodi strategici di uno strumento di comunicazione diretta che il 48% dei manager americani ritiene il miglior investimento in comunicazione on-line dopo il SEO (miglioramento del posizionamento nei motori di ricerca).
Secondo l’indagine condotta dalla società americana Marketing Sherpa, circa 2/3 dei manager intervistati considerano l’email newsletter come lo strumento tattico che porta un ROI (cioè il ritorno sull’investimento) soddisfacente.