La nuova linea Grillo per la tv
Per quanto riguarda i giornali, il processo è semplice: Grillo sa che la carta stampata ha uno spazio fisso, dato, e limitato. Non lo si può sempre occupare con “le proposte”. Nell’ottica dei giornalisti pubblicare una “proposta” è dare spazio politico. Quindi? Fare in modo che si parli di lui a prescindere, anche perché comunque è spazio tolto ai competitor. E se se ne parla male, anche meglio, perché mostra indipendenza, unisce il movimento mostrandolo sotto attacco, e può reiterare la retorica dei poteri forti che lo osteggiano perché lui è nel giusto. L’apice di questa dialettica politica è nel famoso post sulle due italie, quella dei buoni a cinque stelle e di tutti i cattivi nella relativa colonna della lavagna. Del resto, al di là della retorica della rete onnipotente, Grillo è ben consapevole che se non si parla di te, semplicemente non esisti, almeno se vuoi fare politica a livello nazionale.
Diverso il discorso sulla televisione. Come abbiamo già descritto “se ad esempio il VDay non fosse andato in onda, sarebbe restata una manifestazione di piazza, così come tutte le altre che sono seguite. Se ragioniamo in questa ottica possiamo anche scardinare il concetto della non-presenza in tv. Certo, Grillo non va ospite nei talk, ma questo conta in senso negativo o positivo? Se contiamo il minutaggio televisivo in cui Grillo è stato presente nei tg, scopriamo che ha superato quello dei leader di tutti gli altri partiti. Quanto regge davvero la tesi secondo cui “solo web e niente tv”?
Non da ultimo va considerato quanto Grillo usi e riusi i contenuti tv e video, attraverso il proprio blog e soprattutto attraverso un vero e proprio archivio di oltre 4.000 contenuti presenti sul suo canale youtube, che ha avuto uno share di oltre 120milioni di visualizzazioni.”
Adesso Grillo però ha avviato una nuova fase, e riformulato il concetto. Ancora una volta non facendosi dettare i tempi e l’agenda dal giornalismo televisivo, ma dettandola lui.
Obiettivo? Recuperare dopo il crollo elettorale delle amministrative. Si scelgono i più presentabili tra i parlamentari, i più “fedeli alla linea”, li si prepara alla tv con una regola essenziale “solo uno-a-uno”. La cosa fa gola a tutti visto che è una novità. Si susseguono “in mezzora” con Lucia Annunziata, “otto e mezzo” con Lilly Gruber, e finanche a Piazzapulita di Formigli il modulo è quello della panchina. Nessun contradditorio, nessuna domanda multipla, nessuna replica, monologo monocentrico riproponibile come uno spot successivamente. Se fosse successo per chiunque altro si sarebbe gridato allo scandalo, ed alla tv dei padroni e dei partiti.
La partita è aperta. Mentre tutti i partiti si impantanano nella solita politica interna, e il pd (unico possibile antagonista) è alle prese con le lotte pre-congressuali e poi lo sarà con il congresso e con la difficile convivenza al governo, Grillo lancia i suoi “prescelti” per le europee, con un anticipo eccezionale. Un anno di vantaggio anche nel dettare l’agenda della comunicazione politica televisiva, e un estate calda davanti, in cui potrà emergere come l’unico partito di opposizione e alternativa. Verso l’elezione più difficile per tutti i partiti con una comunicazione tradizionale, mentre la più semplice per un movimento in cui conta “vendere” un marchio e poche parole d’ordine. Chapeau.