Europa e i fantasmi della comunicazione online del Pd
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Ieri su Europa è uscito un articolo semplicemente delirante dal titolo “Renzi vs. Cuperlo, le armi segrete della battaglia on line”.
Direbbe qualcuno, si vabbé ma mica è il primo articolo delirante della storia…
I più maligni – come hanno scritto su twitter – direbbero anche “perché, quelli di Europa sono articoli?”.
Ebbene si, lo sono, della stampa bisogna avere rispetto. Un rispetto sottoposto alla condizione di reciprocità – di rispetto – e anche quando schierati, si deve pretendere ed esigere correttezza e una almeno tendenziale forma di verità, anche semplicemente nella verifica delle fonti.
Ma una delle patologie della rete è che spesso si ritiene di poter scrivere qualsiasi cosa, senza avere alcun riscontro “tanto che vuoi che sia…”
E più spesso accade che per far parlare di sé – anche quando ontologicamente non esiti, non hai peso né influenza – usi i social network per creare e ricercare clamore e smentite che diano ridondanza a quello che hai scritto, anche se – ripeto – la notizia non c’è, laddove non è falsa e in sé.
Avere rispetto per la stampa è un dovere civico assoluto, che però diventa relativo nei casi in cui il giornalista non mostra alcun rispetto per il suo lavoro, la sua funzione, la deontologia e il lettore.
Si, c’è una campagna elettorale per le primarie, e ce ne saranno altre per le politiche, le amministrative, le europee, non necessariamente in questo ordine, ma al di là della partigianeria di ciascuno, ci sarebbero dei confini che tutti dovremmo imporci di non oltrepassare.
E allora andiamo con ordine.
Sostiene Europa:
L’idea è stata di Proforma, l’agenzia che sta curando la campagna congressuale di Matteo Renzi, che ha subito coinvolto altri collaboratori e un gruppo di influencer molto attivi sui social media. È nata così la War room renziana. un gruppo segreto su Facebook che va avanti ormai da parecchie settimane, composto da una cinquantina di iscritti (rigorosamente selezionati), invitati oggi dal sindaco a Palazzo Vecchio. Inizialmente era previsto un pranzo, poi tutto si è risolto con una chiacchierata di qualche minuto, seguita dall’appuntamento in pizzeria, al quale Renzi non ha partecipato.
1. la war-room è un luogo fisico, in cui si coordina una campagna – qualsiasi campagna – non certo un “gruppo segreto su facebook”. 2. di war-room vere vorrei mostrarne alcune a chi ha scritto questa cosa, dal momento che pare chiarissimo che non sappia nemmeno di che parla, a meno che non intenda qualche pc in rete e qualche volontario messo su facebook o a seguire le discussioni su twitter.
Ora io capisco lo Yuppismo fuori tempo massimo con cui qualcuno gioca a sentirsi “nelle grandi campagne made-in-usa” viste più nei film importati che per esperienza diretta, ma francamente.
A titolo meramente gossipparo, un “gruppo segreto su Facebook” spacciato quasi fosse una sorta di logia segreta, è prassi comune semplicemente per mantenere contatti tra amici – come fosse una chat multipla su whatsapp o poco più… ma qualcuno evidentemente scrive un po’ troppo di comunicazione online senza averne nemmeno le basi intuitive più elementari. [immagino debbano prendere il vocabolario per sapere cosa siano skype-nets o irchanell dedicati e chiusi, figuriamoci altro, anche se un giro su 4chan sarebbe consigliabile]
Prosegue la tesi di Europa:
Renziani più o meno ortodossi e più o meno “ufficiali”, alcuni già protagonisti della Leopolda, altri meno esposti ma molto attivi con i loro blog o profili su Twitter e Facebook … Il gruppo è coordinato dai responsabili di Proforma, che fanno da intermediari tra gli influencer e Renzi. L’obiettivo della War room è selezionare alcuni temi su cui centrare la campagna del candidato, ma anche individuare le risposte più efficaci da mettere in campo contro gli attacchi degli avversari. Risposte che poi sono puntualmente coordinate e affidate ai singoli componenti per trasmetterle on line, sugli account individuali.
Ora qui io personalmente rido, o meglio sorrido.
Conosco professionalmente i titolari di Proforma, e francamente li ritengo adeguatamente seri e obiettivamente impegnati da non avere molto tempo da perdere – soprattutto in questi giorni – per fare gli “intermediari”.
Conoscendo un po’ la realtà renziana, e alcune delle persone citate da Europa personalmente e da molto tempo (ahi noi abbiamo una certa età, ovvero la stessa!) vedo ancora più improbabile che abbiamo bisogno di intermediazioni. E non solo per un rapporto consolidato da anni, e in alcuni casi di autentica amicizia, ma anche di coerenza nello stile e nella sostanza.
Che poi si parli di gruppo segreto in una immaginaria war room riferendosi ad amici e conoscenti che la pensano in maniera simile, si confrontano, discutono… francamente è fantascienza (se poi a questi diamo anche il loro nome e cognome allora è satira!)
Sostiene Europa:
Come spesso accade in questi casi, nel tritacarne finiscono a volte anche i supporter meno ortodossi del candidato, quelli cioè che, anche nel momento più difficile della battaglia, avanzano pubblicamente critiche, poco apprezzate dalle parti della War room. Finora, però, non c’è stata nessuna presa di distanza pubblica, che risulterebbe controproducente. All’interno del gruppo, comunque, c’è chi sgomita di più per farsi notare e chi invece si mantiene più defilato, convinto alla fine che Renzi non si lasci troppo condizionare, andando piuttosto avanti con le sue idee e sui temi che sente più “suoi”, come sa chi lo conosce bene.
E ora sappiamo che si tratta di un pezzo di gossip. Punto.
Di qualcuno che vorrebbe emergere e che si risente per restare ai margini che avrebbe “svelato questi arcani” … ma in realtà si tratta di qualcosa di più, e se vogliamo di peggio, di cui dirò poi.
Sempre Europa:
D’altra parte, la volontà di Renzi di ridimensionare la portata dell’incontro di oggi la dice lunga su questo.
Nulla da ridimensionare che non sia già nella sua dimensione.
Amici comuni, che fanno politica assieme, si sono visti alla Convenzione Nazionale del Pd.
Hanno parlato come tutte le persone normali. Sono andati a pranzo come tutti noi. E hanno parlato della campagna, come le oltre 1200 persone presenti all’Ergife e dintorni. E con questo?
Non c’è nulla da ridimensionare in un caso montato solo da un pezzettino online male informato da parte di qualcuno assente al pranzo e per questo risentito. Semplicemente tutto ridimensionato a ciò che è stato nella realtà.
Non tutto finisce in casa renziana. Continua lo scoop di Europa:
Dall’altra parte, l’organizzazione sul piano della comunicazione è meno solida. Gianni Cuperlo, infatti, sta soffrendo ....soprattutto per quanto riguarda la parte sul web.
nessuno in casa Cuperlo sta soffrendo nulla; a guardare i dati di twitter, e delle interazioni sulle pagine facebook si registra un incremento netto del 120%. Addirittura il giorno della Convenzione le menzioni twitter per @giannicuperlo sono state 4232, a fronte delle 3346 per @matteorenzi e delle 2437 di @civati. Un trend in crescita costante (per punte massime e medie) dal 9 novembre.
Non contenti di queste imprecisioni (bastava andare davvero in rete e verificare senza troppi sforzi) prosegue Europa:
Ad aiutarlo, però, sono arrivati alcuni superstiti degli Spartani, il gruppo creato da Tommaso Giuntella a sostegno di Pier Luigi Bersani ai tempi della campagna elettorale. L’amalgama non è riuscito benissimo, tanto che alcuni hanno già abbandonato la nave. Oggi si terrà una riunione per provare a fare il punto di quanto fatto finora e impostare il lavoro per le ultime due settimane di campagna. L’attività principale rimane sempre quella già svolta dagli Spartani, cioè la contro-informazione on line, da tarare in maniera diversa, vista l’inversione dei ruoli: adesso bisogna sostenere il candidato costretto a inseguire, anziché il grande favorito.
E qui la saga della disinformazione trova il suo culmine nonché sintesi estrema.
1. Il cd. “gruppo degli spartani” non era attivo per Bersani, ma per il PD tutto (lavoro iniziato il 20 gennaio 2013 e non nel 2012!)
2. è plausibile che essendo tutto sommato un numero ristretto gli attivisti online del pd, qualcuno che oggi in maniera autonoma decide di appoggiare Cuperlo abbia collaborato alla campagna elettorale online del PD otto mesi fa… chiamarli “superstiti” ritengo sia un insulto ad ogni attivista del pd…
3. L’amalgama? Tra chi e con chi? Non è dato sapere.
4. Riunione ieri? Tra chi? Chi ci sarebbe stato? Dove? Quando? Domande poste ieri per tutto il giorno e che non hanno trovato risposta. Semplicemente perché non c’è stata alcuna riunione, men che meno di verifica o per fare alcun punto, e nemmeno per impostare il lavoro per le ultime due settimane – e basterebbe passare per il comitato Cuperlo per chiedere prima di scrivere…
5. L’attività degli spartani non era quella di fare “contro-informazione” – non lo è mai stata – semmai era “rispondere” ai commenti su twitter e facebook e condividere alcuni contenuti (liberamente e senza imposizioni).
Mo dico io a chi è nel PD… ma ve lo immaginate Tommaso Giuntella (lo avete ben presente?) che impone qualcosa, non si capisce con che “pena o sanzione” a qualcuno che semplicemente sta a casa sua a commentare sui social? Capisco che il microchip lo impiantino nei cinquestelle, e che qualcuno creda alle sirene, ma qui siamo anche oltre nel cedere al fascino delle teorie complottiste.
La verità, come ha scritto alcuni mesi fa lo stesso Europa è che “al netto di un po’ di gergo tecnico, e di contagioso entusiasmo dal profumo obamiano, osserva divertito un vecchio inquilino del Nazareno, «per la prima volta vedo dei giovani che somigliano ai giovani, quelli veri».
E quei giovani francamente vorremmo tornare a vederli tutti, per il bene e la salvaguardia della parte migliore del PD.
L’amara sensazione tuttavia è che in realtà in campo renziano si stia muovendo qualcosa di più sotterraneo (e nemmeno tanto) e di davvero vecchio della peggiore politica italiana. C’è qualcuno che pensa di aver già vinto, e ha avviato una campagna per l’accaparramento di posizioni interne nella futura segreteria. Peggio ancora per emergere, per garantirsi, per sparlare di qualcuno per invidia o gelosia personale.
A ben leggere l’articolo l’attacco vero è a Proforma, forse da qualcuno che voleva essere al posto di Proforma. La sensazione è che – senza esclusione di colpi – qualcuno abbia percepito una nuova spinta propulsiva nel campo di Gianni Cuperlo, e miri più che ad un confronto leale, ad usare le armi del veleno interno, della gelosia personale, dell’invidia altrui come grimaldello per sfaldare una squadra che pare, finalmente, funzioni. E qualcuno in questa trappola inconsapevolmente e in perfetta buona fede potrebbe anche cascarci.
Tutti dimentichi che il vero avversario è fuori, e che il 9 dicembre saremo tutti chiamati a collaborare a rafforzare la casa comune a tutti, nelle differenze di ciascuno, che però devono continuare ad essere un valore ed una ricchezza. Chiunque sarà il segretario si ricordi bene che senza “gli altri” da soli si perde tutti.
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