Grillo con l'estrema destra in Europa
"Beppe Grillo lancia la sfida ai democratici: un solo eurodeputato in più del Pd e il governo deve andare via. Per il leader del Movimento 5 Stelle, come un novello Napoleone, è già cominciata la campagna d’Europa, da condurre a tutto campo e senza pregiudizi, strizzando persino l’occhio, se serve, all’estrema destra che approderà a Strasburgo, con la quale non esclude di allearsi."
L'incipit nell'intervista di Pietro Treccagnoli sul Mattino di Napoli, con cui Beppe Grillo ha parlato di De Magistris (appoggiato, poi rinnegato, poi riappoggiato e oggi "il male minore" lanciando Luigi Di Maio), del suo tour-tourneé e delle elezioni europee. E alla domanda precisa "Avete valutato che in Europa correte il rischio di trovarvi sul fronte anti-euro con partiti populisti e nazionalisti di estrema destra?" ecco la risposta del comico genovese "Vediamo. Se ci sono piccoli partiti che fanno gruppo e che possono avere punti in comune con il nostro programma non vedo perché no."
Già, perchè no? Eppure a dirlo è chi sino a ieri, con buona pace dei suoi elettori e sostenitori, anche e soprattutto quelli che si dichiaravano "di sinistra" ha sempre negato ogni possibilità in tal senso.
Eppure lo dicevamo già molti mesi fa.
Il 12 giugno scrivevamo "La prossima scadenza elettorale con cui fare i conti però sono le Europee. Un anno di tempo per epurare, snellire, fidelizzare, stringere tutti attorno al capo ed ai temi ed ai toni proposti. Chi non è d’accordo libero di andare, anzi probabilmente meglio così...Ed ecco pochi selezionati andare a lezioni di tv da Grillo e Casaleggio, e presentarsi a raffica in tutti i talk – prima luoghi satanici da scomunica – per rilanciare il verbo; la formula la solita: uno-a-uno, intervista frontale, niente dibattito e niente contraddittorio. Uno spot insomma. Da cucire su misura per un rilancio ad hoc su Youtube o sul blog.Una scadenza importante quella delle europee, dove Grillo farà i conti con tutti. In caso di tenuta percentuale, nonostante i pezzi persi per strada, puntare ancora per un anno a condurre la sua crociata, forte di percentuali intorno al 20%. In caso di ridimensionamento è già pronto il piano B." e annunciavamo il nuovo tour teatrale a pagamento in preparazione. Che all'epoca addirittura Grillo smentì! Peccato che la conferma sia su migliaia di manifesti in tutta Italia.
Il 9 luglio scrivevamo "in un’improbabile compagnia-accozzaglia si profila il grande passo: rompere gli indugi e costituire il movimento a dodici stelle (tante quante sono quelle raffigurate nella bandiera comunitaria). I primi contatti sarebbero avvenuti con una parte dei leader di Alba dorata, quindi si sarebbero aggregati gli spagnoli, e parallelamente i ciprioti. Ma il dato più sorprendente è che a presentarsi sotto lo stesso simbolo, alle prossime europee, ci sarebbero movimenti antieuropesiti francesi e inglesi e persino un partito tedesco." Ed anche su questo le smentite – soprattutto quelle più violente, ma mai a firma Grillo – hanno invaso la rete. Eppure i contatti c'erano, evidenti, anche nel programma elettorale.
Oggi l'apertura possibilista, almeno la versione pubblica, perchè "anche se ci sono tre mesi per decidere" l'affinità programmatica è più che evidente. Verrebbe da chiedersi perchè quel "non vedo perchè no" ad alleanze su "punti in comune con il nostro programma" Grillo lo riserva all'estrema destra e non ad altri. Ma si sa, la politica è un'arte antica, come decisamente vecchio è lo stile di non dire ciò che non ti conviene la gente sappia prima del voto. Dire la verità farebbe perdere consensi.
Un tempo lui gridava "mai in tv" e "mai interviste ai giornalisti italiani", ma si sa che in campagna elettorale si può cambiare idea, anche se quella linea prima la si spacciava per un "valore", che oggi viene piegato alle esigenze strumentali elettorialistiche.
E di sbigliettamento teatrale, ovviamente.
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