Le grandi manovre nei media del web
Come sta cambiando il mercato online? Quali sono le tendenze nel mondo delle concentrazioni?
Non sono domande accademiche, o per addetti ai lavori.
Nè qualcosa che non ci riguarda.
Parliamo di un mercato che non solo si alimenta e cresce in base ai nostri gusti, ai nostri consumi, alle nostre ricerche, ma che sta avviando un percorso autonomo per determinarli.
Non è un caso che – ad esempio – i colossi del web cinese e indiano stiano entrando nel mondo occidentale prima che il mondo occidentale possa entrare nei loro mercati.
E lo fanno dalla porta principale, facendosi conoscere come acquisitori di squadre di calcio, di siti web di informazione, e trasformando i tifosi in fan del nuovo marchio che sta per arrivare.
E non è un caso che un colosso della distribuzione tradizionale, come WalMart, abbia iniziato a sfidare Amazon, sul suo terreno, invece di allearsi.
La sfida per essere tra i bi players che fanno mercato e non lo seguono parte da lontano, dall'acquisizione della merce di maggior pregio e maggior valore: gli utenti.
Una sfida a colpi di acquisizione che è ben rappresentata dalla fuzione Verizone-Yahoo.
Come ha ben descritto Paolo Fiore "Per avere pubblicità servono utenti. Per avere utenti servono tecnologia e contenuti. Yahoo ha entrambi. È anche su questi termini che si gioca la strategia di Verizon. Accanto alle sue mail, Yahoo porta in dote la sua divisione di advertising e il network dei suoi siti. Alla prima appartengono Brighroll, strumento acquisito nel 2014 per 640 milioni che incrocia domanda e offerta pubblicitaria online, e Gemini, specializzato nel native advertising.
I siti comprendono innanzitutto Yahoo Finance e Yahoo Answers. Si aggiungeranno alla galassia che fa già capo ad Aol e che comprende Huffington Post (accreditato di 79 milioni di utenti unici nel mondo), TechCrunch (altri 12 milioni), Crunchbase, Engadget. Il nuovo gruppo non trascurerà neppure la realtà virtuale: ad aprile Aol (tramite l’Huffington Post) ha acquisito lo studio per la produzione di video in realtà virtuale Royt.
Con Yahoo arrivano anche Flickr, il social per la condivisione di fotografia, e Tumblr. Yahoo, che nel 2013 lo aveva pagato 1,1 miliardi di dollari, ha dovuto svalutarlo, in due riprese, per 700 milioni. Verizon si ritrova così in casa a prezzo stracciato un social network che avrà anche deluso le aspettative ma è pur sempre il settimo al mondo, con 555 milioni di utenti attivi ogni mese (più di Instagram e Twitter)."
Le società tradizionali di telecomunicazioni cercano altri lidi. Servizi telefonici e connessione diventano una commodity: serve trasformarsi in una media company digitale. Lo stanno facendo anche Comcast (acquisendo NBCUniversal) e AT&T (con DirectTv).
Ed ecco perchè, se vuoi crescere nei media oggi conviene acquisire, molto più che "cominciare daccapo". Ed anche un'azienda che – per il mercato finanziario – è complessivamente in decozione e sull'orlo del fallimento, in realtà vale così tanto.
Quello che vale siamo noi utenti. I nostri dati e i nostri numeri.